È una delle domande che rimbalzano di generazione in generazione.
È una sorta di evergreen probabilmente antica come sono antiche le domande di senso che gli umani hanno cominciato a porsi qualche migliaio di anni fa.
Sarebbe bello intanto riproporla in una dimensione di coaching e cioè provare a formularla almeno come domanda aperta.
Tipo “Quanto vale per me?”, “Che valore do alla mia pena?”… “Che cosa vale per me?”, “A cosa do valore in questo caso?”.
Ma questo non basta perché dietro quel “Ne vale la pena?” si nascondono le nostre domande profonde che hanno a che fare con le aree di grigio che costellano le nostre vite e dove è un’impresa ardua intravedere costantemente ciò che veramente vale e ciò che possiamo trascurare.
Negli ultimi tempi sono sempre di più le persone che seguo come coach che si pongono questa domanda: devo dire soprattutto tra i giovani o giovanissimi talenti.
Ne vale la pena? Tutta questa fatica, queste rinunce, questo impegno, questo stress… Ne vale la pena?
È una domanda potente perché va oltre il mero “Che cosa ci guadagno? Cosa, quanto mi viene in tasca? Qual è il mio tornaconto?”, è proprio “Tutto questo vale il mio sacrificio? Il sacrificare parte di me?”.
Sacrificio nel senso di “sacrum facere” e cioè “Che lo faccia diventare “sacro” per me?”.
Ecco perché è una domanda potente ed è una domanda che auguro a ciascuno.
Perché riguarda il nostro mondo dei valori, del loro essere coinvolti in un continuo riposizionarsi a seconda delle situazioni, del loro dialogare costante che interroga, mette in crisi e fa evolvere.
Perché riguarda qualcosa di più grande dei miei obiettivi, perché tocca il senso del mio agire, del mio essere su questa Terra in modo unico e irripetibile.
Perché ha a che fare con lo scopo, il mio scopo, la mia “vocazione” che va oltre le passioni e i progetti.
Perché porta passato e futuro nel mio presente.
Lavorare sul “Ne vale la pena?” apre orizzonti di consapevolezza inaspettati.
È un augurio per l’inizio di questo nuovo anno, è una domanda utile in ogni circostanza, può aiutare anche nelle piccole cose di tutti i giorni perché, si sa, è dalle piccole cose che cominciano le grandi imprese.
Ecco alcune domande per agevolare l’esercizio:
Ha valore per me?
In che cosa ha valore, in che modo questa “cosa” su cui mi sto interrogando richiama la persona che sono e che voglio essere?
Cosa mi può aiutare a capire se vale veramente per me?
Che cosa sto sacrificando, quale parte di me sto sacrificando, sto rendendo “sacra”?
Che significato voglio dare a questo sacrificio?
Verso quale orizzonte mi sta conducendo?
Cosa mi dirà se ne è valsa la pena?